Vignai da Duline: il Tocai giallo vent’anni dopo
Dal buio a una nuova luce: viaggio in cinque annate dal 2002 al 2022Di cosa parliamo
La varietà di Tocai Giallo è oggi ancora fuori dal tempo e dalle grazie del mercato. Lorenzo Mocchiutti e Federica Magrini (Vignai da Duline) l’hanno incontrata per caso nel 2001, mentre stavano vendemmiando uve chardonnay e sauvignon tra i filari del loro vigneto Ronco Pitotti a Manzano (UD).
Una scoperta che nasce dalla sensibilità di osservare e riconoscere tra le uve internazionali 100 piante diverse, con grappoli dalla forma più affusolata e dal colore giallo intenso. E’ servito un lungo, amorevole e paziente restauro dei filari perché oggi, nel 2024, lo stesso vigneto, possa contare 900 piante.
La prima vendemmia del 2002 regalò alla coppia 350 chili d’uva. Un “sole” come lo descriverà Luigi Veronelli al suo primo incontro con il gialloditocai.
La degustazione del 12 dicembre sarà una preziosa verticale della varietà Tocai Giallo gialloditocai con cinque annate in degustazione selezionate tra la prima del 2002 fino alla 2022.
Assieme a Lorenzo e Federica, a guidare la degustazione sarà Gianluca Castellano, nel 2014 miglior Sommelier del Friulano.
Dal libro È un vino paesaggio di Simonetta Lorigliola (Derive Approdi 2017):
… Lorenzo e Federica spediscono un Gialloditocai (è la prima annata) a un amico che collabora con Veronelli da alcuni anni. La magnum arriva in redazione, ma il destinatario non è presente. E la bottiglia viene collocata sulla sua scrivania. Veronelli ci passa davanti, verifica che è un vino che non conosce, vede che è friulano (al Friuli è particolarmente legato), che è un Tocai, non resiste e s’impadronisce del vino. Lo assaggia. È domenica pomeriggio. Dai Vignai il lunedì mattina presto squilla il telefono, siamo in epoca di pretelefonata mobile. Risponde Federica che ascolta una voce entusiasta dall’altro capo, quasi urlante: “È un sole, è un sole!”
I Docenti
Federica Magrini e Lorenzo Mocchiutti, moglie e marito, custodiscono gelosamente una decina di ettari nei Colli Orientali del Friuli che chiamano amorevolmente Vignai da Duline. L’azienda è una bellissima realtà che si trova a Villanova del Judrio ed è nata nel 1997 quando la coppia decise di prendere in gestione le vigne del nonno Mario. Lorenzo e Federica allevano due storici vigneti – La Duline e Ronco Pitotti – dove si trovano viti che raggiungono anche i 100 anni. Tra loro l’ormai raro Tocai Giallo, varietà riscoperta casualmente nel vigneto Ronco Pitotti. Le tecniche di vinificazione sono semplici e tradizionali, con meno interventi possibili in modo da esaltare il frutto della vite. La vigna è trattata in regime biodinamico- sinergico da oltre trent’anni, il che annovera la coppia tra i precursori di questa filosofia in regione.
Foto di: Davide Monteleone
Gianluca Castellano
Curioso, ironico e socievole Gianluca Castellano sviluppa una forte passione per il mondo del vino e nel 2009 inizia a farne una professione come sommelier del ristorante “La Taverna” a Colloredo di Monte Albano (Udine). Dal 2013 – chiamato dalla famiglia Scarello – sarà il sommelier del bistellato “Agli Amici” di Godia (Udine) per portare successivamente la propria esperienza a servizio dell“Osteria Altran” di Ruda (Udine). Attualmente è sommelier della Locanda alle Vigne di Cormons (Gorizia).
Nel 2014 si classifica al primo posto al “Master Nazionale sui vini Friulani” e diventa testimonial del prestigioso vino friulano. Collabora con l’Associazione Italiana sommelier alla realizzazione della rivista Mangiavino e di Vitae, la guida dei vini d’Italia.
Modalità di accesso
Quota d’iscrizione
Il prezzo “Soci” è riconosciuto unicamente agli associati ad AIS Italia in regola con la quota sociale dell’anno in corso.
La quota versata è rimborsabile esclusivamente se la cancellazione viene richiesta almeno 7 giorni prima della data dell’evento. Non è possibile destinare la quota versata per iscriversi a un evento diverso da quello acquistato.
Non saranno previsti rimborsi se nelle degustazioni, per mancanza di bottiglie sostitutive, si rendesse necessaria la riduzione delle dosi di mescita a causa di difetti nel vino tali da renderlo inutilizzabile.